La conservazione del vino è un fattore fondamentale per mantenerne la qualità e migliorarne nel tempo il gusto.
La conservazione del vino passa attraverso tanti piccoli accorgimenti che ci permetteranno un giorno di degustare un ottimo vino anche trascorsi 10 anni dalla data di imbottigliamento. Le trasformazioni del vino non finiscono mai. Una volta in bottiglia, il vino continua a evolvere verso nuovi equilibri, che possono essere positivi o negativi a seconda delle caratteristiche del vino di partenza e delle condizioni di conservazione. Queste evoluzioni coinvolgono sia gli equilibri aromatici e gustativi sia l’aspetto. Generalmente i vini con struttura importante (i grandi rossi, qualche bianco, i passiti…) migliorano nei primi anni di invecchiamento: la fase di deperimento parte solo dopo una decina di anni o più. Sono pochi i vini che raggiungono 20 anni o più: per tempi così lunghi giocano un fattore determinante la qualità del tappo e le modalità di conservazione, non sempre gestibili dal consumatore finale. I vini più comuni si trasformano senza necessariamente peggiorare se conservati opportunamente. Volete valutare l’effetto dell’invecchiamento in bottiglia? Provate il cosiddetto assaggio “verticale”: bevendo un vino di annate diverse (proveniente dalla stessa azienda) si imparerà a riconoscere l’effetto annata e l’effetto invecchiamento.
Temperatura senza eccessi.
Il vino teme le temperature eccessive: viene danneggiato, per esempio, dal freddo perché altera l’equilibrio tra i vari componenti del vino (in questo caso si parla di “rottura del vino”). Fino a 10°C l’invecchiamento risulta eccessivamente lento, mentre sopra i 15 °C può essere troppo rapido. La temperatura più adatta per la conservazione del vino oscilla tra i 10 e i 14 ºC. In inverno e in estate questi valori possono discostarsi leggermente da quelli considerati ottimali, tuttavia la variazione non deve superare i 4-5 °C (in più o in meno). Perché la conservazione sia ottimale è importante che la temperatura sia costante: per controllarla posizionate un termometro in cantina.
Luce: grande nemica
Il vino teme la luce. Meglio conservarlo in un luogo buio dentro a bottiglie di colore scuro. Bastano pochi giorni di sole per rovinare irrimediabilmente un buon vino. La luce altera le sue caratteristiche, rendendolo col tempo torbido e facendolo invecchiare precocemente. Meglio non utilizzare luci al neon.
Riposo assoluto
Per invecchiare bene, il vino deve stare a riposo. Assoluto. Ciò significa che una cantina situata nei pressi di una strada con traffico intenso può non essere un locale adatto alla sua conservazione. Per la stessa ragione, bisogna evitare di tenerlo vicino a un frigorifero o a elettrodomestici che vibrano come la lavatrice.
Puntare al nord
La migliore esposizione del vino è sicuramente quella a nord o nord-est: la cantina resterà fresca anche nei periodi più caldi e soleggiati. Da evitare l’esposizione a sud.
Senza odore
È opportuno evitare la formazione di odori che potrebbero modificare l’aroma del vino. Mantenete il luogo di conservazione ben areato, evitando di conservare prodotti chimici, inchiostri o altri prodotti con forti odori nello stesso luogo.
Trucchi contro l’umidità
L’umidità relativa idonea a garantire la conservazione è circa del 60 – 70%: potete controllarla facilmente con un apposito strumento chiamato igrometro. Un’umidità superiore può danneggiare le etichette e le capsule delle bottiglie, ma soprattutto il vino: esiste, infatti, il rischio che si formino microrganismi con conseguenti odori sgradevoli.
Per impedire lo sviluppo delle muffe occorre una buona ventilazione: se necessario può essere utile ricorrere a un condizionatore d’aria. Qualche altro trucco per sconfiggere l’umidità eccessiva è cospargere il pavimento di sabbia oppure mettere un recipiente colmo di sale da cucina o utilizzare un deumidificatore. Anche valori molto bassi di umidità sono da evitare: i tappi e i contenitori di legno possono seccare consentendo la penetrazione dell’aria e l’ossidazione del vino. I muri migliori contro l’umidità sono quelli costruiti con mattoni.
Posizione: scegliete la migliore
Orizzontale è meglio: conservare le bottiglie in questo modo permette di eliminare lo spazio vuoto che si crea tra vino e tappo. Quest’ultimo a contatto costante con il vino, si mantiene sempre umido e di conseguenza gonfio ed elastico. Se possibile riponete le bottiglie in scaffalature che siano ben staccate dalle pareti per consentire all’aria di circolare bene e impedire che assorbano umidità.
Per quanto riguarda la collocazione delle bottiglie, meglio sistemare negli scaffali più alti i vini rossi riservando gli spazi più vicini al pavimento per i bianchi e i rosati: l’aria calda tende a salire verso l’alto e la differenza pur minima di temperatura garantisce una migliore conservazione.
Controlli
Controllate periodicamente lo stato di conservazione e di evoluzione del vino nella cantina, osservando con attenzione i tappi e il livello del vino all’interno delle bottiglie. Se il tappo è maleodorante, infatti, il vino avrà probabilmente acquisito lo stesso sgradevole odore. Se è difettoso o secco è probabile che il vino si sia alterato a causa delle infiltrazioni di aria.
Non conservate per lungo tempo in cantina i bianchi o rosati o rossi leggeri, da bere giovani: i vini più adatti a una lunga permanenza sono quelli che maturano lentamente e che gradualmente migliorano le proprie caratteristiche (vini rinomati come il Barolo o il Brunello di Montalcino oppure, parlando sempre di vini canari, come il Crater, il Magma de Crater oppure il Vino Bronce 20th anniversary) .
Foto di testa La Cantina di Bacco